Must have: il tubino
Era il primo giorno d'ottobre del 1926, quando sulla copertina di Vougue america compariva per la prima volta l' abito destinato a diventare un'icona : il tubino nero.
Sua inventrice ne fu Coco Chanel: in linea con la sua idea di sdoganare la donna da una moda costretta in bustini e corpetti, le petite robe noire era l'abito adatto a mille occasioni diverse. Senza tempo, senza distinzioni sociali, in grado di resistere a mood e tendenze restando sempre attuale.
L'abito nero, proposto da Chanel in jersey, non fu più solo l' abito del lutto ma divenne sinonimo di eleganza e classe.
Perfetto sia semplice che accessoriato da gioielli non per forza di lusso ( nacque con Chanel la bigiotteria), tutte le donne del tempo ne desideravano uno.
Massima popolarità venne assunta dal tubino quando apparve indosso a Audrey Hepburn in 'Colazione da Tiffany' nel 1961.
Tra i tanti stilisti che hanno reinterpretato il tubino, uno dei miei preferiti è quello di Yves Saint Lourant ispirato ai dipinti di Kandinsky.
Dagli anni '70 in poi divenne il tipico abito da ufficio per le donne di tutto il mondo, rendendole femminili ma allo stesso tempo professionali.
Nel corso degli anni tante sono state le star che hanno indossato un tubino per i red carpet, scegliendo tessuti e modelli differenti o colorazioni accese.
Nella mia personalissima versione, il tubino è un abito giro manica, molto aderente con una scollatura a barchetta sul fronte che diventa a v sulla schiena. Per dar maggior risalto al punto vita, ho aggiunto una cintura in raso ornata di bottone dorato con perla centrale.
Ella Pickys
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